C'era una volta un sardo

C’era una volta un sardo. Forse lo conoscete.
C’era una volta un sardo che una volta per giocare al fantacalcio si fece centotrenta chilometri sotto il diluvio universale.
Sì, forse lo conoscete anche voi, questo sardo sempre quella volta per intimidire gli avversari di un tranquillo paesino della pianura padana chiamò la sua squadra “anonima sarda”.
Poi si scopri che era sì sardo, ma snobbava la squadra orgoglio della sua isola, il Cagliari di Arrogutottu Giggirivva, tifava Juventus e viveva a Torino.
Sempre questo sardo, sempre quella volta spese centotrenta milioni per comprare Zlatan Ibrahimovic, ex Juventus, giocatore più odiato e insultato nella storia del tifo bianconero.
C’era una volta un sardo che disse: “offro 1 per Britos, c’è il modificatore della difesa e lo stopper del Bologna è uno col vizietto del gol”, poi il giorno dopo lo schierò titolare e il buon Britos lo ripagò con un gol, ma nella sua porta.
C’era una volta un sardo che la giornata successiva disse: “Britos è scarso, ma ho alternative valide e di caratura internazionale come Juan, quindi posso permettermi di punirlo e mandarlo in tribuna”. Juan lo ripagò con un gol, ma nella sua porta. E il buon Britos? Lui invece quella volta azzeccò la porta giusta dove segnare.
C’era una volta un sardo. Forse non lo conoscevate, ma ora ve lo ricorderete.